domenica 3 luglio 2016

Comunicato Stampa













Comune di Zocca Giardino filosofico e inventificio poetico

ZoccaNoir
II EDIZIONE
Territori di confine. I linguaggi del Noir fra letteratura, arte e media.

Zocca (MO) - 8, 9, 10 LUGLIO 2016

Si è conclusa la seconda edizione del festival del Noir in Appennino, organizzato dal Comune di Zocca in collaborazione con l’Associazione Giardino filosofico e inventificio poetico, sotto gli auspici del “Centro per il Libro e la Lettura” del Ministero per i Beni Culturali, le Attività Culturali e il Turismo.


«Quello che mi serve è una bella storia da raccontare» ci ha detto Valerio Massimo Manfredi, ospite d’eccezione la mattina di sabato, intervistato da Sandro Toni su una lettura in chiave noir del mondo classico e della modernità. «La narrativa è antichissima, quando qualcuno ha cominciato a raccontare una storia, gli altri lo ascoltavano e sono rimasti affascinati dal racconto. È questo lo scopo di un romanzo, un racconto.» Siamo dunque partiti dalle ‘storie’ e dalla necessità di raccontare per affrontare il tema del noir italiano in tutte le sue implicazioni letterarie e di genere e nei suoi legami con gli altri linguaggi.
«Se questo era il tema della manifestazione,» dice lo scrittore Loriano Macchiavelli, che ha presentato il suo ultimo romanzo, Noi che gridammo al vento, sullo sfondo della strage di Portella della Ginestra, «il risultato degli incontri ha dimostrato che i confini fra letteratura, arte e media sono talmente labili che non bastano certo tre giorni di incontri e discussioni per definirli tutti, neppure superficialmente. Le discussioni fra autori, giornalisti, critici li hanno solo sfiorati, aprendo orizzonti e territori ben più vasti di quelli che si erano proposti gli organizzatori.»
Incontri, presentazioni, mostre, film, spettacoli, pranzi e aperitivi hanno accolto donne e uomini di cultura, lettrici e lettori, un pubblico attento e partecipe in un dialogo su cosa significa oggi scrivere e leggere noir. Ma non solo.
Ci siamo avventurati nelle aree culturali di confine guardando i molteplici linguaggi noir della comunicazione, nella letteratura, nelle arti, nella politica e nel giornalismo: dal romanzo e dal cinema alla musica, dai mass media al teatro, dalla pittura alla scultura. Le autrici e gli autori, assieme al pubblico, si sono confrontati sull’idea di un genere che, rifiutando ogni funzione consolatoria, si è assunto il compito di mostrare gli aspetti nascosti e pericolosi del potere, a costo di turbare l’immagine di ordine sociale e il concetto stesso di sicurezza e legalità difesi dall’ordine costituito. Gli interventi che si sono succeduti nelle giornate della Festa Cantiere hanno evidenziato che, in un mondo di guerre, terrorismi e violenza, il genere noir va sempre più divenendo specchio e metafora dei tempi e allo stesso tempo può rivelarsi strumento di apertura su un pensiero differente, proprio nel momento in cui mostra le violenze e la prevaricazione sulla parte non garantita della società.
«Fra gli stessi scrittori», continua Macchiavelli, «sono emerse difficoltà nella catalogazione e nella identificazione certa del termine noir. Ognuno, si direbbe, ha il suo modello di noir. Il che può essere un bene per il futuro del genere. Tracciare un confine risulta problematico se non impossibile.» Ne hanno discusso durante il primo Cantiere Licia Giaquinto, Marta Franceschini e Maurizio De Giovanni, assieme alla docente universitaria Elisabetta Mondello e al critico Dario Cané.
Anche il secondo cantiere, Vite in noir, ha dato risultati che non ci si aspettava. Il dialogo fra Nicoletta Vallorani, Patrick Fogli e Stefano Tura con Elisabetta Mondello e Luca Crovi ha evidenziato tematiche fondamentali nelle quali vita e narrazione si compenetrano e intrecciano: il terrorismo, la violenza domestica, la xenofobia. Di particolare valore la testimonianza di Milan Mazic, che da un’esperienza detentiva, ancora in essere, ha tratto spunto e motivazione per una raccolta di racconti dal carcere.
La realtà del mondo e la finzione del romanzo si sono ancora una volta incontrate nel dialogo su legalità, guerra e media fra l’ex-magistrato Libero Mancuso, il giornalista Fulvio Grimaldi e lo scrittore Patrick Fogli la mattina di domenica. Come Grimaldi ha sottolineato, «il noir è un tipo di descrizione della realtà in cui emergono le forze oscure che agiscono nell’ambiente, il degrado culturale, politico, sociale. Visti sotto questa prospettiva, i miei documentari sulle guerre nel mondo sono tutti dei noir.»
Una serie di eventi speciali hanno accompagnato il pubblico in questo viaggio di scoperta. Il documentario di Franco Insalaco In viaggio con lo scrittore Loriano Macchiavelli a Portella della Ginestra. La mostra di pittura e scultura Tra metafisico e surreale, con opere di Luciano Leonesi, Giorgio Tomba e P.H. Wert. Il radiodramma poliziesco sul palco, con la partecipazione del pubblico, Tre soldi e la donna di classe, per la regia di Roberto Benatti, presentato da Maria Claudia Grillini.
Altra caratteristica del festival, la presenza di differenti media e forme artistiche. Le serate hanno ospitato la musica e i racconti “affogati nel blues” di Roberto Menabò; un classico del noir cinematografico, La fiamma del peccato di Billy Wilder; l’Ulisse in Valsamoggia del Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale del teatro delle Ariette, trasposizione nella contemporaneità dei linguaggi e dei temi dell’Odissea.
Importante poi l’esperimento del concorso riservato ai ragazzi delle elementari e medie dell’Istituto Comprensivo di Zocca, impegnati nel complesso e affascinante compito di narrare trame e personaggi noir e che hanno potuto leggere i loro testi a un grande pubblico riunito per l’occasione nel Comune della cittadina. Contrariamente all’idea corrente che i ragazzi non sanno scrivere, l’esperienza ci ha mostrato che hanno invece molto da insegnare.
Perché alla “Festa Cantiere” si impara, anzi si lavora insieme con il piacere di farlo per costruire un sapere condiviso e aperto: un punto di vista sul mondo che tenti di mostrarci quanto si nasconde nella parte oscura (noir, appunto) dei tempi che stiamo vivendo.
La riflessione non si è fermata al termine degli incontri. Proprio perché non c’è lavoro senza festa, i lettori e tutto il pubblico hanno avuto l’occasione di degustare, assieme agli ospiti del festival, le specialità tipiche in ristoranti particolarmente attenti al patrimonio enogastronomico della zona. E insieme continuare il dialogo.

Materiale fotografico e informazioni:
Segreteria organizzativa: Sabina Macchiavelli, Franco Insalaco, tel. 059 985157 / 366 4324904, email sabinamacchiavelli@alice.it







Intervista sulla Festa Cantiere ZoccaNoir a Loriano Macchiavelli e Franco Insalaco. Per vedere il video clicca: https://www.youtube.com/watch?v=wi0SdXXmlko&feature=youtu.be

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