Comune
di Zocca Giardino
filosofico e inventificio poetico
II
EDIZIONE
Territori di
confine. I linguaggi del Noir
fra letteratura, arte e media.
Zocca
(MO) - 8, 9, 10 LUGLIO 2016
Si
è conclusa la seconda edizione del festival del Noir in Appennino,
organizzato dal Comune
di Zocca
in collaborazione con l’Associazione
Giardino filosofico e inventificio poetico, sotto
gli auspici del “Centro
per il Libro e la Lettura” del
Ministero per i Beni Culturali, le Attività Culturali e il Turismo.
«Quello
che mi serve è una bella storia da raccontare» ci ha detto Valerio
Massimo Manfredi, ospite d’eccezione la mattina di sabato,
intervistato da Sandro Toni su una lettura in chiave noir del mondo
classico e della modernità. «La narrativa è antichissima, quando
qualcuno ha cominciato a raccontare una storia, gli altri lo
ascoltavano e sono rimasti affascinati dal racconto. È questo lo
scopo di un romanzo, un racconto.» Siamo dunque partiti dalle
‘storie’ e dalla necessità di raccontare per affrontare il tema
del noir italiano in tutte le sue implicazioni letterarie e di genere
e nei suoi legami con gli altri linguaggi.
«Se
questo era il tema della manifestazione,» dice lo scrittore Loriano
Macchiavelli, che ha presentato il suo ultimo romanzo, Noi
che gridammo al vento,
sullo sfondo della strage di Portella della Ginestra, «il risultato
degli incontri ha dimostrato che i confini fra letteratura, arte e
media sono talmente labili che non bastano certo tre giorni di
incontri e discussioni per definirli tutti, neppure superficialmente.
Le discussioni fra autori, giornalisti, critici li hanno solo
sfiorati, aprendo orizzonti e territori ben più vasti di quelli che
si erano proposti gli organizzatori.»
Incontri,
presentazioni, mostre, film, spettacoli, pranzi e aperitivi hanno
accolto donne e uomini di cultura, lettrici e lettori, un pubblico
attento e partecipe in un dialogo su cosa significa oggi scrivere e
leggere noir. Ma non solo.
Ci
siamo avventurati nelle aree culturali di confine guardando i
molteplici linguaggi noir della comunicazione, nella letteratura,
nelle arti, nella politica e nel giornalismo: dal romanzo e dal
cinema alla musica, dai mass media al teatro, dalla pittura alla
scultura. Le autrici e gli autori, assieme al pubblico, si sono
confrontati sull’idea di un genere che, rifiutando ogni funzione
consolatoria, si è assunto il compito di mostrare gli aspetti
nascosti e pericolosi del potere, a costo di turbare l’immagine di
ordine sociale e il concetto stesso di sicurezza e legalità difesi
dall’ordine costituito. Gli interventi che si sono succeduti nelle
giornate della Festa Cantiere hanno evidenziato che, in un mondo di
guerre, terrorismi e violenza, il genere noir va sempre più
divenendo specchio e metafora dei tempi e allo stesso tempo può
rivelarsi strumento di apertura su un pensiero differente, proprio
nel momento in cui mostra le violenze e la prevaricazione sulla parte
non garantita della società.
«Fra
gli stessi scrittori», continua Macchiavelli, «sono emerse
difficoltà nella catalogazione e nella identificazione certa del
termine noir.
Ognuno, si direbbe, ha il suo modello di noir.
Il che può essere un bene per il futuro del genere. Tracciare un
confine risulta problematico se non impossibile.» Ne hanno discusso
durante il primo Cantiere Licia Giaquinto, Marta Franceschini e
Maurizio De Giovanni, assieme alla docente universitaria Elisabetta
Mondello e al critico Dario Cané.
Anche
il secondo cantiere, Vite
in noir,
ha dato risultati che non ci si aspettava. Il dialogo fra Nicoletta
Vallorani, Patrick Fogli e Stefano Tura con Elisabetta Mondello e
Luca Crovi ha evidenziato tematiche fondamentali nelle quali vita e
narrazione si compenetrano e intrecciano: il terrorismo, la violenza
domestica, la xenofobia. Di particolare valore la testimonianza di
Milan Mazic, che da un’esperienza detentiva, ancora in essere, ha
tratto spunto e motivazione per una raccolta di racconti dal carcere.
La
realtà del mondo e la finzione del romanzo si sono ancora una volta
incontrate nel dialogo su legalità, guerra e media fra
l’ex-magistrato Libero Mancuso, il giornalista Fulvio Grimaldi e lo
scrittore Patrick Fogli la mattina di domenica. Come Grimaldi ha
sottolineato, «il noir è un tipo di descrizione della realtà in
cui emergono le forze oscure che agiscono nell’ambiente, il degrado
culturale, politico, sociale. Visti sotto questa prospettiva, i miei
documentari sulle guerre nel mondo sono tutti dei noir.»
Una
serie di eventi speciali hanno accompagnato il pubblico in questo
viaggio di scoperta. Il documentario di Franco Insalaco In
viaggio con lo scrittore Loriano Macchiavelli a Portella della
Ginestra.
La mostra di pittura e scultura Tra
metafisico e surreale,
con opere di Luciano Leonesi, Giorgio Tomba e P.H. Wert. Il
radiodramma poliziesco sul palco, con la partecipazione del pubblico,
Tre
soldi e la donna di classe,
per la regia di Roberto Benatti, presentato da Maria Claudia
Grillini.
Altra
caratteristica del festival, la presenza di differenti media e forme
artistiche. Le serate hanno ospitato la musica e i racconti “affogati
nel blues” di Roberto Menabò; un classico del noir
cinematografico,
La fiamma del peccato
di Billy Wilder; l’Ulisse
in Valsamoggia
del Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale del teatro delle
Ariette, trasposizione nella contemporaneità dei linguaggi e dei
temi dell’Odissea.
Importante
poi l’esperimento del concorso riservato ai ragazzi delle
elementari e medie dell’Istituto Comprensivo di Zocca, impegnati
nel complesso e affascinante compito di narrare trame e personaggi
noir e che hanno potuto leggere i loro testi a un grande pubblico
riunito per l’occasione nel Comune della cittadina. Contrariamente
all’idea corrente che i ragazzi non sanno scrivere, l’esperienza
ci ha mostrato che hanno invece molto da insegnare.
Perché
alla “Festa Cantiere” si impara, anzi si lavora insieme con il
piacere di farlo per costruire un sapere condiviso e aperto: un punto
di vista sul mondo che tenti di mostrarci quanto si nasconde nella
parte oscura (noir,
appunto) dei tempi che stiamo vivendo.
La
riflessione non si è fermata al termine degli incontri. Proprio
perché non c’è lavoro senza festa, i lettori e tutto il pubblico
hanno avuto l’occasione di degustare, assieme agli ospiti del
festival, le specialità tipiche in ristoranti particolarmente
attenti al patrimonio enogastronomico della zona. E insieme
continuare il dialogo.
Materiale
fotografico e informazioni:
Segreteria
organizzativa:
Sabina Macchiavelli, Franco Insalaco, tel. 059 985157 / 366 4324904,
email sabinamacchiavelli@alice.it
Intervista sulla Festa Cantiere ZoccaNoir a Loriano Macchiavelli e Franco Insalaco. Per vedere il video clicca: https://www.youtube.com/watch?v=wi0SdXXmlko&feature=youtu.be
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